Chetoni e ciclismo

Recentemente l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha aperto un dibattito sull’utilizzo di integratori contenti chetoni nei programmi alimentari delle squadre World Tour: è possibile che in futuro queste sostanze vengano messe al bando, con comprensibile dispiacere da parte dei team che ne hanno fatto dichiaratamente uso.

I chetoni, o corpi chetonici, possono provenire dall’organismo (endogeni) o essere introdotti dall’esterno (esogeni).  I chetoni endogeni sono prodotti dal nostro corpo a partire dal tessuto adiposo una volta esaurite le scorte di zuccheri stoccate sotto forma di glicogeno in fegato e muscoli. Più a lungo prosegue il digiuno più aumenta la quota di chetoni circolanti (chetosi) e più aumenta la quota di utilizzo dei corpi chetogeni anche da parte di organi che primariamente non li utilizzano, come per esempio il cervello, con una concomitante riduzione delle performance.

Quindi, perché si è pensato di introdurre con la dieta queste sostanze, cui l’organismo fa ricorso in condizioni di emergenza, peraltro facilmente evitabili assumendo integratori a base di zuccheri? In realtà i corpi chetoni hanno un forte effetto dimagrante per diverse ragioni: i corpi chetonici forniscono un substrato energetico diverso dallo zucchero, derivato dagli acidi grassi, le cui scorte vengono quindi rapidamente intaccate. Inoltre i corpi chetonici circolanti hanno la capacità di ridurre il senso di fame e la cosa non stupisce se pensiamo che sono prodotti in risposta al digiuno prolungato.

La somministrazione esogena di queste sostanze comporta però seri rischi per la salute, e in ogni caso deve sempre essere effettuata sotto controllo medico (almeno fino a che sarà permessa….). Una autosomministrazione incongrua può determinare chetosi grave e protratta, con mal di testa, stanchezza, cali di attenzione e in generale delle performances fisiche e mentali, disidratazione con rischio di squilibri elettrolitici, crampi e, nei casi più gravi, possibili alterazioni del pH, con  danno renale e perdita di coscienza fino al coma.

Da qui nascono la perplessità dell’UCI e anche se il potere dimagrante di queste sostanze le ha già portate all’attenzione del mondo della nutrizione anche al di fuori dell’ambito sportivo, i notevoli rischi che comporta la loro assunzione sollevano seri dubbi sull’eticità di un loro utilizzo indiscriminato.

Per ul teriori info https://www.cyclingweekly.com/news/racing/uci-will-soon-decide-position-on-ketone-use-in-peloton-488172